Una passione verticale
In onda su Tre Soldi - Radio3 Rai, 2017
“La scalata in falesia come l'alpinismo è uno sport che non è uno sport e il mondo dell'arrampicata è un microcosmo anarchico che si autoregola, le regole ci sono ma sono quelle del buonsenso, autogenerate”
di Alessandro Jolly Lamberti
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Quando si nomina l'arrampicata sportiva alla maggior parte delle persone viene in mente qualche spot pubblicitario con l'immagine di un super uomo che scala pareti al limite dell'impossibile. Meno spesso si considera tutto quello che viene prima di quella incredibile immagine, le ore di allenamento, i ripetuti tentativi falliti e sopratutto la chiodatura di quella stessa parete da parte di uno sconosciuto. Perché se oggi l'arrampicata può essere considerata uno sport da praticare in tutta sicurezza è solo grazie ai chiodi fissi a cui si attaccano corda e moschettoni, piantati con il trapano da qualcuno che prima di noi ha deciso di “aprire una nuova via”. Questo lavoro, svolto per passione e molto spesso a proprie spese, è quindi essenziale anche se poco conosciuto fuori dall'ambiente degli arrampicatori.
Ad Ulassai, in uno sperduto paesino tra monti dell'Ogliastra, Maurizio Oviglia, scalatore molto esperto e scrittore, ha iniziato la chiodatura di queste falesie, nominando molte delle sue vie come le opere di Maria Lai, artista e poetessa contemporanea. La storia di questo luogo si lega alla roccia, proprio come racconta una delle fiabe dell'artista originaria di Ulassai, che oggi è diventato meta turistica per arrampicatori da tutto il mondo. E proprio qui da circa un anno si è stabilito un gruppo di scalatori e chiodatori internazionale che ha dato vita a Nannai, una guest house punto di ritrovo per sportivi e viaggiatori. Insieme a loro chioderemo Tre Soldi, una via semplice e appoggiata, come si dice in gergo, che potrebbe scalare anche un bambino e che oggi si trova nel canyion di Sa Tappara, una gola lunga un km che sbuca proprio sopra al paese.
Un ringraziamento speciale a Cristiano Cenci, collaboratore di vita, spesso protagonista suo malgrado di tanti reportage.